Ikigai Kan: la prospettiva giapponese sul concetto di Ikigai

Ikigai Kan: la prospettiva giapponese sul concetto di Ikigai

Una nuova versione di modello Ikigai
Un framework basato su otto bisogni principali
Una visione che ribalta il tanto famoso diagramma di Venn Ikigai

Ho conosciuto il tema dell’Ikigai all’inizio della mia professione di coach, mi sono subito appassionata e oltre ad averne parlato in molte occasioni, anche qui sul blog e aver letto tutta la letteratura in merito, ho creato materiali gratuiti e un percorso di crescita ispirato a questi concetti.

La rappresentazione più conosciuta sul tema è il famoso Diagramma di Venn con i quattro cerchi che incrociando le risposte ad alcune domande principali dava l’obiettivo di trovare la propria missione e ragione di vita. Ho sempre pensato che lo schema fosse utile e ho realizzato infatti una mappa con molte più domande guida sul tema scaricabile iscrivendosi alla mia newsletter.

Compilando il diagramma mi trovavo facilmente al centro con il mio Ikigai che rispecchiava i miei valori, attitudini e proposito di vita incontrando una nicchia di persone a cui avrei potuto vendere i miei servizi e realizzare così la mia vocazione e professione.

Qui puoi vedere la mia versione di Ikigai compilato


Per me funzionava.
Mi dava davvero tanti spunti e ampliandolo nel mio percorso ero riuscita a sviluppare un cammino di crescita che ha aiutato altre persone. Ma c’era un grande MA.
Ogni tanto ricevevo richieste di aiuto, diventavano sempre più spesso S.O.S per compilare la mappa Ikigai, molte persone mi davano il feedback di non riuscire da sole a trovare una quadra dello schema. Alcune lamentavano lo sbilanciamento sul tema professionale, mio marito era una di quelle persone che mi faceva notare quanto ci fossero delle carenze rispetto allo schema, la frase che mi sentivo dire più spesso era “ma non tutti trovano la loro ragione di vita in un lavoro“.

Io rimanevo perplessa, per me la professione è una parte di espressione di noi stessi, non può essere separata dal resto, quindi se scelgo di fare una professione che non amo e che non esprime i miei talenti scelgo di condannarmi a passare del tempo “vuoto” o peggio di “ammalarmi” perché non posso portare la mia vera natura e la mia missione nel mondo sprecando energie.
Questo è quello che credo io, a livello valoriale e profondo. Ehi ma non tutti.
Questi feedback continuavano ad arrivare e molte persone mi dicevano “io faccio il mio lavoro magari anche con passione ma non è la mia missione di vita, quello che rende la vita degna di essere vissuta è fuori, quando ho finito di lavorare inizia la mia vera vita“.

Tralasciando le osservazioni di equilibrio tra le visioni, non c’è una verità assoluta o qualcosa di giusto o sbagliato, mi piace pensare di essere in una ricerca continua psicologica/sociologica, queste riflessioni mi incuriosivano sempre più.

Arriva la svolta: Ikigai Tribe e il concetto giapponese di Ikigai Kan

E finalmente arriva la risposta ai miei dubbi.
Incontro la community di Ikigai Tribe, probabilmente la più grande rete al mondo di appassionati e di studiosi sul tema Ikigai.
Fondata da Nicholas Kemp, si pone l’obiettivo di raccontare la visione giapponese della parola “Ikigai” e dei mondi che questo concetto si porta dietro.
Una visione che viene esplorata insieme a tutta la sua community, a interviste e podcast insieme a studiosi, scienziati e personalità esperte.
Un modo di vedere il tema estremamente diverso da quello occidentale.

Il primo scopo che Nicholas Kemp tenta di raggiungere con il suo lavoro è quello di correggere la percezione fraintesa dell’Ikigai, soprattutto legata al Diagramma di Venn che tanto è stato diffuso in Occidente.

E qui la prima rivelazione incredibile:

I giapponesi non sono assolutamente d’accordo con il concetto di Ikigai espresso nel diagramma di Venn, anzi non sanno nemmeno di cosa si stia parlando in quel grafico.

E poi la seconda:

Quel diagramma non è mai stato creato in Giappone o da giapponesi ma è il frutto dell’intuizione di un autore, astrologo e psicologo spagnolo Andres Zuzunaga, che lo ha creato nel 2011. Zuzunaga nel creare il diagramma cercava una parola da mettere al centro dei quattro cerchi e da una ricerca su Internet aveva trovato questa parola giapponese che lo aveva ispirato e così aveva deciso di utilizzarla per rappresentare l’incrocio delle famose quattro domande. Da lì il modello aveva cominciato a circolare e ad essere utilizzato in ambito aziendale e professionale da responsabili delle risorse umane e dai coach per trovare uno scopo nella carriera e creare una situazione lavorativa più equilibrata.
Il diagramma infatti funziona molto bene per interrogarsi sui temi legati alla libera professione e all’imprenditorialità.
Il modello però col tempo è stato sempre più diffuso creando quindi un concetto di Ikigai totalmente distorto rispetto alla visione giapponese.

Modello Zuzunaga

Che cosa NON è Ikigai

Non riguarda la monetizzazione e il guadagno

Ikigai non è la ricerca del successo professionale o della libertà finanziaria. La maggior parte dei giapponesi non assocerebbe il guadagno con l’ikigai. Il successo e l’accumulo di ricchezza potrebbero essere un sottoprodotto del tuo ikigai, ma non sarebbe l’obiettivo.

Non è ciò di cui il mondo ha bisogno rispetto al tuo contributo

Ikigai non riguarda ciò di cui il mondo ha bisogno rispetto al tuo contributo in termini commerciali ed economici. L’Ikigai ha a che fare con la comunità, la famiglia, le amicizie e i ruoli che svolgi. Quando persegui il tuo ikigai, non devi salvare il mondo o trovare una nicchia di persone interessate al tuo prodotto o servizio. Si tratta più di connettersi e aiutare le persone che danno significato alla tua vita: la tua famiglia, gli amici, i colleghi e la comunità.

Non è qualcosa in cui devi essere bravo

Non devi essere bravo in qualcosa per trovare il tuo ikigai. L’Ikigai può essere un rituale quotidiano molto semplice o la pratica di un nuovo hobby. L’Ikigai riguarda più la crescita che la maestria.

Non è detto che sia qualcosa che ami

L’ikigai può essere qualcosa che ami o di cui sei appassionato, ma puoi trovare l’ikigai nelle aree della tua vita che meno ti aspetteresti. L’ikigai ti sprona a vivere i tuoi valori e trovare significato e scopo nella vita quotidiana, indipendentemente dagli ostacoli che potresti avere.

Ma cosa significa Ikigai per i giapponesi?

Non è una definizione semplice ma è frutto di studi e ricerche di molti psicologi e autori giapponesi.
Per i giapponesi è una parola molto più normale e quotidiana rispetto al concetto che conosciamo, è sinonimo di gioie derivanti da piccoli piaceri come aspettare con trepidazione l’arrivo della domenica o della soddisfazione portata dalla presenza e la concentrazione in un compito, dall’impegno per migliorarsi al senso di significato che può dare sentirsi importanti per qualcuno o rivestendo un ruolo nella società.

Non esiste il concetto di obiettivo unico nella vita né appunto l’Ikigai deve essere confinato al mondo professionale, ma le tue fonti di Ikigai possono essere davvero moltissime, dalla tazza di caffè la mattina, al prendersi cura di sè con piccoli gesti o aiutare un vicino in difficoltà.

Per capirlo credo che si debbano considerare diversi aspetti.

I bisogni principali delle persone

Mieko Kamiya, dottoressa psichiatra, autrice e traduttrice può essere considerata la madre della psicologia Ikigai, è stata una delle prime ricercatrici a studiare l’Ikigai e ciò che rende la vita delle persone degna di essere vissuta. Il suo libro illuminante Ikigai-ni-Tsuite mai tradotto in inglese e pubblicato nel 1966 è una grande fonte di ispirazione. Kamiya aveva avuto l’opportunità di studiare un gruppo di malati di lebbra presso un’isola dove erano stati confinati, lì ha potuto fare ricerca rispetto al tema del significato della vita e in seguito ai preziosi risultati dei sondaggi fatti durante questo studio, ha teorizzato il suo modello di Ikigai. La domanda guida che si è posta è “Cosa fa sentire che la vita vale la pena di essere vissuta?

Dagli studi di Kamiya sono emersi sette bisogni principali delle persone, a cui Nicholas Kemp ne ha aggiunto un ottavo:
(qui sotto puoi vedere l’immagine ispirata al nuovo Kamiya Framework)

  • il bisogno di soddisfazione della vita
  • il bisogno di cambiamento e di crescita
  • la necessità di un futuro luminoso
  • il bisogno di risonanza
  • il bisogno di libertà
  • il bisogno di autorealizzazione
  • il bisogno di significato e valore
  • il senso di scopo

Kamiya ha sottolineato che ogni persona deve trovare la giusta combinazione di questi bisogni necessari per sperimentare la consapevolezza ikigai, perchè essi variano da persona a persona. Inoltre, non è necessario soddisfare tutti i bisogni, poiché la combinazione di questi bisogni può essere diversa a seconda di ciascuna fonte di ikigai.

Kamiya ha dato il suo significato al termine Ikigai, suddividendolo in due concetti:

  • qualcosa che è una fonte di ikigai e che viene chiamato appunto ​ikigai (fonte, oggetto)
  • e lo stato mentale e le emozioni di quando si sente l’ikigai associato a una fonte – ikigai-kan (emozioni, stato mentale, sensazione di provare Ikigai)

“Ci sono due modi di usare la parola ikigai. Quando qualcuno dice “questo bambino è il mio ikigai”, si riferisce all’origine o all’obiettivo dell’ikigai,… e quando si sente l’ikigai come uno stato mentale – ikigai-kan.​” – Kamiya Mieko

Dove puoi trovare l'Ikigai nel suo concetto giapponese?

Nei ruoli e nelle relazioni

Nella costruzione di relazioni armoniose che si allineano con i tuoi valori, nei ruoli che ami ricoprire nei vari contesti

Nella creatività e nel flusso

Quando utilizzi la tua creatività e raggiungi lo stato di flusso nei tuoi hobby ed interessi o al lavoro esprimendo a pieno il tuo estro.

Nella gratitudine e nel contributo

Aiutando gli altri, trovando il tuo ``posto nel mondo`` ed essendo grato per ciò che hai e sei.

Nei rituali e nelle piccole gioie

Nel sapere godere delle piccole gioie ed essere consapevole del momento presente, nel creare rituali quotidiani in cui esserci pienamente.

Quando trovi il tuo Ikigai hai più di una ragione per vivere

Quando senti ikigai sei pieno di vita e sei attivo in ciò che ti piace fare. Non hai solo una ragione per vivere, ne hai diverse. E una volta che trovi le tue ragioni, la tua vita cambierà o migliorerà in quattro aree fondamentali:

  • significato della vita
  • scopo della vita
  • libertà di vita
  • crescita della vita

Senti che la tua vita ha significato attraverso le connessioni interpersonali, le relazioni intime e le attività creative. Quando rifletti sul significato della tua vita, sei soddisfatto e scopri di avere molto per cui vivere.

Nello svolgere i vari ruoli della tua vita hai un senso di scopo mentre contribuisci alla tua famiglia, al posto di lavoro e alla comunità. Scopri anche di avere molto di cui essere grata e sei felice di esprimerlo alla famiglia, agli amici e alle persone intorno a te.

Nonostante i problemi della vita, spesso provi un vero senso di libertà nei tuoi hobby, interessi e lavoro. Sei capace di provare libertà e gioia anche nelle piccole cose e nella pratica dei rituali quotidiani.

Quando sei nel tuo Ikigai, la tua vita non è stagnante, né noiosa. Cresci e abbracci il cambiamento mentre anticipi un futuro luminoso davanti a te. Anche durante i periodi difficili e dopo eventi della vita negativi, il tuo ikigai può guidarti verso una nuova direzione positiva.

Questo è l’ikigai per i giapponesi.

Per sperimentare a che livello di Ikigai ti senti è stato sviluppato un test di nove domande chiamato Ikigai-9.

Lo schema Ikigai secondo il concetto giapponese

Questa è una nuova interpretazione del diagramma di Venn calato sul concetto giapponese di Ikigai.

Il modello Ikigai giapponese

La mappa aggiornata Ikigai

Da questo articolo avrai compreso quanto la cultura giapponese veda in modo molto più ampio il concetto di Ikigai e quanto ci faccia sentire adeguati e all’altezza di costruire la vita che vogliamo, interrogandoci sui valori e sui temi importanti per noi, bilanciando le nostre aree e ricercando tanti scopi più quotidiani e semplici rispetto all’unico obiettivo di vita che il vecchio schema di Ikigai ci aveva abituato a ricercare.

Come avrai capito anche io ho rivalutato la mia idea di Ikigai e ora ho compreso quanto fosse riduttivo il concetto veicolato dal diagramma di Venn che erroneamente parlava di Ikigai, quello schema come ti ho già detto è molto utile nell’ambito professionale/imprenditoriale e io stessa l’ho sempre usato allargando la prospettiva ad altri temi correlati che in effetti senza saperlo mi avvicinavano al concetto giapponese di Ikigai. Nell’esplorare questi nuovi concetti trovo tantissime assonanze con i percorsi di formazione e di crescita che ho sperimentato, la psicologia positiva, la gestalt, la scienza del sè e della felicità e anche i talenti.
Ho potuto finalmente allargare la prospettiva anche per tutte quelle persone che non rientravano in quello schema e sono felice di poter divulgare quindi una visione più serena di Ikigai.

In sintesi la nostra vita vale sempre la pena di essere vissuta e il nostro scopo dovrebbe essere quello di trovare gioia e soddisfazione ma anche equilibrio nella vita di tutti i giorni e soprattutto dovremmo imparare a cercare la nostra ricetta di felicità, diversa per ognuno.

Ho realizzato un nuovo percorso di crescita basato sulle tante ispirazioni che questo lavoro mi ha portato, naturalmente il mio percorso è unico perché è frutto della mia visione, dei miei talenti e del mio cammino di crescita, quindi integra molti strumenti. Si lavora su una mappa che diventerà “la tua mappa” che come un faro guiderà l’esplorazione per trovare la tua strada e il bilanciamento nella tua vita.

Se questa opportunità ti chiama e senti che è il momento di fare un passo verso la tua direzione, fissa la tua prima sessione gratuita e raccontami i tuoi progetti, io sono pronta a partire.

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1 comment
  1. AVATAR

    Molto interessante. Bella ricerca di una serie di risposte che vale la pena darsi, riconoscere ed applicare per rendere la nostra vita e quella di chi ci circonda piu armoniosa e interessante. Poterlo esprimere nella propria professione è ancora, purtroppo per molti, un lusso e una meta ambiziosa. Grazie del contributo.

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