Trova il tuo Ikigai 2025: dalla ricerca idealistica alla consapevolezza concreta

Trova il tuo Ikigai 2025: dalla ricerca idealistica alla consapevolezza concreta

Il richiamo dell’Ikigai in un mondo che cambia

Viviamo in un’epoca di incertezza. Il mondo si muove veloce, le sicurezze che davamo per scontate vacillano, e le persone si ritrovano a cercare qualcosa di più solido a cui aggrapparsi. In questo contesto, parlare di Ikigai – quella ragione profonda per cui vale la pena svegliarsi ogni mattina – diventa più importante che mai. Ma non possiamo più permetterci di affrontarlo in modo idealistico o semplicistico.

I numeri parlano chiaro e raccontano una crisi di significato

Secondo l’ultimo rapporto Gallup del 2025, l’engagement dei lavoratori è crollato ai minimi degli ultimi dieci anni: solo il 21% dei dipendenti a livello globale si sente coinvolto nel proprio lavoro. Ancora più preoccupante: il 58% degli impiegati globali sente di mancare di significato o scopo nella propria vita.

Stiamo parlando di 8.9 trilioni di dollari persi a causa del basso engagement lavorativo – quasi il 9% del PIL mondiale. Ma dietro questi numeri c’è qualcosa di molto più profondo di un problema economico: c’è una crisi esistenziale.

Ma la crisi non riguarda solo il lavoro. Tocca tutta la vita.

Il World Happiness Report 2025, pubblicato dall’Università di Oxford in partnership con Gallup e le Nazioni Unite, dipinge un quadro ancora più preoccupante della felicità globale:

  • Solo il 33% delle persone a livello globale si sente “prospero” nella propria vita
  • L’Italia si colloca al 40° posto nel ranking mondiale della felicità su 143 paesi, con un punteggio di 6.32 su 10 – dietro a Francia (33°) e Spagna (38°), lontana dai paesi nordici che dominano la classifica
  • Il 19% dei giovani adulti nel mondo non ha nessuno su cui contare per supporto sociale
  • Le persone che mangiano da sole hanno una valutazione della vita significativamente più bassa (4.9 su 10) rispetto a chi condivide regolarmente i pasti con altri (5.5-5.6) – un dato particolarmente significativo per l’Italia, dove la cultura della condivisione dei pasti sta cambiando

Il tema del World Happiness Report 2025 non è casuale: “Caring and Sharing” – prendersi cura e condividere. Perché i dati mostrano che la connessione sociale, l’atto di condividere esperienze e di prendersi cura gli uni degli altri, è uno dei predittori più forti di benessere e felicità.

Questi dati ci dicono una verità scomoda: la maggior parte delle persone attraversa la vita senza un vero senso di direzione, significato o connessione – né con il proprio lavoro, né con gli altri, né con se stessi.

È qui che la ricerca interiore diventa non un lusso, ma una necessità vitale. Dare senso alla vita e a ciò che scegliamo non è più un’opzione, ma un requisito fondamentale per il benessere psicologico e fisico. E l’Ikigai, inteso nella sua accezione più autentica e profonda, offre una strada per ritrovare quella connessione perduta.

Se hai già letto il mio articolo su Ikigai-kan e la prospettiva giapponese sul concetto di Ikigai, sai che il vero Ikigai va ben oltre il famoso diagramma dei quattro cerchi. È qualcosa di più profondo, più sfumato, più intimamente legato alla domanda fondamentale: “Che cosa rende la vita degna di essere vissuta?”

Nel 2025, questa domanda risuona con un’urgenza particolare. E la risposta non può più essere solo poetica o filosofica: deve essere concreta, praticabile, radicata nella realtà complessa che viviamo ogni giorno.

Oltre i quattro cerchi: Ikigai come metafora di ricerca

Uso il concetto di Ikigai allargato come una metafora potente della ricerca di felicità ed equilibrio nella vita. Non si tratta solo di rispondere a quattro domande – cosa ami, in cosa sei bravə, di cosa il mondo ha bisogno, per cosa puoi essere pagatə – ma di utilizzare questi elementi come punto di partenza per una riflessione più profonda sui nostri bisogni e desideri, sia primari che secondari.

L’Ikigai diventa così uno strumento di esplorazione interiore che ci aiuta a:

  • Riconoscere cosa ci nutre veramente
  • Identificare le nostre fonti autentiche di energia
  • Comprendere cosa ci dà senso nel quotidiano
  • Costruire una vita che rispecchi chi siamo davvero

Ma nel 2025, questo non basta più. Dobbiamo andare più in profondità.

La fine dell’idealismo: abbracciare la complessità

“Il privilegio di una vita è diventare chi sei veramente.”
— Carl Gustav Jung

La complessità del mondo moderno ha radicalmente cambiato le nostre priorità. Non possiamo più parlare di “scienza della felicità” in modo idealistico, come se bastasse trovare la propria passione per vivere una vita appagante. La realtà è più articolata, più sfumata, spesso più dura.

Oggi più che mai, la ricerca del proprio Ikigai richiede:

Consapevolezza delle proprie ombre e luci

Non basta identificare i nostri talenti e le nostre passioni. Dobbiamo avere il coraggio di guardare anche le parti di noi che ci frenano, che ci sabotano, che ci tengono piccoli. Le nostre ombre sono parte integrante del nostro paesaggio interiore e ignorarle significa costruire su fondamenta fragili.

Riconoscimento delle proprie risorse e dei propri blocchi

Quali sono le risorse autentiche su cui possiamo contare? E quali sono i blocchi – emotivi, mentali, pratici – che ci impediscono di muoverci nella direzione desiderata? Senza questa consapevolezza, ogni piano rimane sulla carta.

Accettazione della complessità

La vita non è lineare. Non esiste un percorso perfetto. L’Ikigai non è una destinazione da raggiungere, ma un processo continuo di allineamento tra chi siamo, cosa facciamo e come viviamo.

I Sette Bisogni di Mieko Kamiya: ancora attuali?

Mieko Kamiya, la vera pioniera della psicologia dell’Ikigai, lavorando con pazienti affetti da lebbra in condizioni estreme di isolamento e sofferenza, si pose una domanda fondamentale: “Che cosa rende la vita degna di essere vissuta?”

Dalla sua ricerca emersero sette bisogni fondamentali per sperimentare l’ikigai-kan (il sentimento di Ikigai):

  • Soddisfazione per la vita – La sensazione che la propria vita stia andando in una direzione migliore
  • Cambiamento e crescita – Il bisogno di evoluzione e di non cadere nella noia
  • Un futuro luminoso (speranza) – La fiducia che la vita possa dispiegarsi in modo positivo
  • Comunità e connessione – Sentirsi parte di qualcosa più grande, avere relazioni significative
  • Libertà di scelta – Il senso di agency e autonomia nelle proprie decisioni
  • Autorealizzazione – La gioia della creatività e dell’espressione unica di sé
  • Significato e valore – La riflessione costante sul senso della propria esistenza

Il cambio di priorità nel 2025

Questi bisogni sono ancora validi, ma il contesto globale ne ha modificato profondamente le priorità. Osservando le tendenze attuali nel benessere psicologico e le ricerche sul mondo del lavoro e della salute mentale, emerge un quadro chiaro:

I bisogni più sentiti oggi sono quelli basali:

  • Stabilità – In un mondo volatile, la stabilità economica, lavorativa e relazionale è diventata un’ossessione collettiva
  • Sicurezza – Non solo fisica, ma psicologica: il bisogno di sentirsi al sicuro, protetti, radicati
  • Connessione – La pandemia ha reso evidente quanto la solitudine e l’isolamento siano tossici per il benessere umano. Il 20% dei lavoratori globali si sente solo frequentemente, percentuale che sale al 25% per chi lavora in remoto.

I bisogni di crescita – autorealizzazione, cambiamento, espressione creativa – sono spesso percepiti come “lussi” o bisogni secondari, qualcosa a cui aspirare solo dopo aver assicurato le basi.

Questo non significa che siano meno importanti. Significa che dobbiamo riconoscere onestamente dove ci troviamo e lavorare strategicamente per costruire prima le fondamenta solide che ci permetteranno poi di crescere.

Le nuove fondamenta: cosa integrare nella ricerca di Ikigai

Per rendere la ricerca di Ikigai più concreta e adatta alla complessità del 2025, dobbiamo integrare alcuni elementi essenziali:

1. Tornare a sé stessi: lo studio dei talenti

Parto sempre dallo studio dei talenti, delle attitudini naturali. Non quelli che pensiamo di dover avere o che gli altri si aspettano da noi, ma quelli autentici, che emergono quando siamo nel nostro elemento e che rappresentano i filtri cognitivi con cui guardiamo il mondo. Conoscere i propri talenti significa riconoscere le proprie frecce nell’arco, gli strumenti naturali che abbiamo a disposizione.

2. La bussola dei valori

I valori sono la nostra direzione. Senza chiarezza sui valori, ogni obiettivo diventa arbitrario. Cosa conta davvero per te? Cosa non sei disposto a negoziare? Quali principi guidano le tue scelte più importanti? Lavorare sui valori significa costruire una bussola interna affidabile, che non vacilla per cause esterne.

3. Lavorare sulle Ombre: blocchi, convinzioni e paure

Oggi più che mai è vitale lavorare sugli aspetti di ombra. Quali convinzioni limitanti ti tengono fermə? Quali paure ti impediscono di muoverti? Quali pattern sabotanti si ripetono nella tua vita? Senza affrontare questi aspetti, ogni tentativo di cambiamento sarà superficiale e temporaneo.

4. Il Teatro Interiore: riconoscere e integrare le parti di sé

C’è un quarto elemento fondamentale che spesso trascuriamo: imparare a lavorare con le nostre parti interiori, come fossero protagoniste di un teatro interiore.

Dentro di noi vivono nature diverse, aspetti molteplici: la parte che vuole sicurezza e quella che brama avventura, la voce critica e quella incoraggiante, il bambino ferito e l’adulto saggio. Troppo spesso cerchiamo di silenziare alcune di queste voci, di reprimere parti di noi che giudichiamo sbagliate o inopportune.

Ma scoprire le nostre nature diverse, accettarle e integrarle ci dà un profondo senso di connessione interiore. Quando smettiamo di combattere contro parti di noi e iniziamo a dialogare con esse, a comprendere i loro bisogni, a trovare modi per dare spazio a tutte le nostre sfaccettature, accade qualcosa di potente: ci sentiamo finalmente interi.

Questo lavoro di integrazione non è un lusso terapeutico, ma un requisito per vivere con autenticità. Solo quando riconosciamo e onoriamo tutte le parti di noi possiamo fare scelte che ci rappresentano davvero, costruire una vita che non sia in conflitto con chi siamo, ma che sia l’espressione armonica della nostra complessità.

Domande Ikigai per il 2025: risvegliarsi alla ricerca

Prima di costruire piani e strutture, prima di definire obiettivi e strategie, serve risvegliare la voglia di cercare. Serve accendere quella scintilla che ci fa dire: “Voglio capire. Voglio vivere con più senso. Voglio sentire che la mia vita conta.”

Ecco alcune domande potenti, attualizzate per la complessità di oggi, che possono aiutarti a iniziare – o rinnovare – la tua ricerca di Ikigai:

Domande sulla Direzione

Se dovessi morire tra un anno, cosa rimpiangeresti di non aver fatto o detto?
Questa domanda elimina il superfluo e porta alla luce ciò che conta davvero. Non pensare ai grandi gesti: spesso sono le piccole verità non dette, le connessioni non coltivate, i passi non fatti a pesare di più.

Quando ti senti più vivə? In quali momenti senti che “questo è esattamente dove dovrei essere”?
Quei momenti in cui il tempo si ferma, in cui tutto ha senso, in cui ti senti connesso a qualcosa più grande – sono le tracce del tuo Ikigai. Riconoscile. Seguile.

Se nessuno ti giudicasse e il fallimento non fosse possibile, cosa faresti della tua vita?
Togli via la paura del giudizio e la paura di fallire. Cosa rimane? Quella è la tua verità grezza, non ancora filtrata dalle aspettative esterne.

Domande sui Valori

Quali sono le tre cose per cui non sei dispostə a scendere a compromessi, mai?
I tuoi confini sacri rivelano i tuoi valori più profondi. Cosa difendi a tutti i costi? Cosa non tradiresti nemmeno sotto pressione?

Guardando indietro agli ultimi cinque anni, quali scelte ti hanno fatto sentire fierə di te? E quali ti hanno lasciato un senso di tradimento verso te stesso?
Le scelte che ci riempiono di orgoglio sono quelle allineate ai nostri valori. Quelle che ci lasciano svuotati sono quelle che li tradiscono.

Domande sulle Ombre

Qual è la storia che ti racconti su chi sei e cosa puoi fare? È vera o è solo una prigione che hai costruito?
Spesso viviamo in narrazioni limitanti che abbiamo ereditato o costruito dopo un fallimento. Metti in discussione la tua storia. Potrebbe essere obsoleta.

Qual è la cosa che sai di dover affrontare ma continui a rimandare? E cosa ti costa questo rimandare?
Quello che evitiamo ci consuma energia. Dare un nome a ciò che stiamo evitando è il primo passo per affrontarlo.

Qual è la tua paura più grande riguardo al cambiamento? E se quella paura si avverasse, come potresti gestirla?
Spesso non è il cambiamento a spaventarci, ma l’incapacità immaginata di gestire le conseguenze. Guardare in faccia la paura e immaginare di superarla la ridimensiona.

Domande sul Contributo

Se potessi alleviare una sofferenza nel mondo – anche piccola, anche locale – quale sarebbe?
Il contributo non deve essere grandioso. Può essere aiutare gli anziani del tuo quartiere, insegnare a un bambino, piantare alberi. Cosa ti muove il cuore?

Qual è il dono che hai ricevuto nella vita che vorresti restituire agli altri in qualche forma?
Tutti abbiamo ricevuto qualcosa – un’opportunità, un insegnamento, un sostegno. Cosa puoi passare avanti?

Domande sulla Connessione

Chi sono le persone che ti fanno sentire veramente te stessə? E quanto tempo passi con loro?
Le relazioni autentiche sono nutrimento. Se ne hai poche, o se ne hai ma non le coltivi, è un segnale importante.

Quando è stata l’ultima volta che hai sentito di far parte di qualcosa più grande di te? Cosa stavi facendo?
Il senso di appartenenza – a una comunità, a una causa, a un progetto – è vitale per l’ikigai-kan.

Domanda Finale

Se tra dieci anni guardassi indietro a oggi, cosa vorresti poterti dire: “Sono fierə di aver avuto il coraggio di…”?
Questa domanda ti proietta nel futuro e ti chiede: quale versione di te vuoi diventare? Quale coraggio vuoi ricordare di aver avuto?


Queste domande non hanno risposte facili. Non servono per compilare un questionario e trovare “la tua missione” in 20 minuti. Servono per smuovere qualcosa dentro, per accendere la voglia di cercare.

Prenditi il tempo di starci dentro. Scrivile. Parlane. Torna su di esse quando senti che stai perdendo la direzione.

L’Ikigai attualizzato: principi pratici per il 2025

Ecco i principi che considero fondamentali per un approccio all’Ikigai che sia concreto, sostenibile e adatto alla complessità dei tempi di oggi:

Pianificazione strutturata dei desideri

Basta con i desideri vaghi e romantici. È tempo di avere un approccio strutturato e pianificato. Trasforma i desideri in piani concreti, anche passo passo. Rendi i tuoi sogni misurabili e tangibili. Permetti a te stessə di vedere i progressi, anche piccoli. Questo non toglie poesia alla vita: le dà solidità.

Il contributo parte dalle piccole cose

Il senso di missione non deve essere un grande scopo unico e immutabile per tutta la vita. Può partire dalle piccole cose quotidiane. Può variare nel tempo. Può avere diverse fonti. Il contributo che dai al mondo può manifestarsi in modi semplici: un sorriso, un ascolto, una competenza condivisa, una presenza autentica.

Nulla si butta via: il riuso delle competenze

Quello che hai costruito nella vita non si butta mai via. Ogni competenza acquisita, ogni skill sviluppata, ogni attitudine coltivata può essere riutilizzata in nuovi contesti. Non ricominciare da zero: intreccia il vecchio con il nuovo, costruisci ponti tra le diverse versioni di te. Questo principio per me è molto importante e attuale, non sempre occorre ripartire da capo e tantomeno fare tabula rasa, più spesso si lavora sulle preziose risorse coltivate e si cambia modo di vederle e contestualizzarle.

Studio e crescita costanti

Per essere più trasversali e poter cambiare direzione quando necessario, lo studio e la crescita devono essere costanti. Non si tratta di accumulare certificati, ma di mantenere la mente elastica, curiosa, aperta. In un mondo che cambia velocemente, la capacità di apprendere è la risorsa più preziosa. Per questo motivo devi amare ciò che fai, perché dovrai continuare a crescere e coltivare un senso di curiosità che ti motiverà ad informarti e studiare.

Strutturare il fare, continuare a lavorare sull’essere

Abbiamo passato anni a lavorare solo sull’essere – sulla presenza, sulla consapevolezza, sull’ascolto interiore. È stato necessario, ma ora serve bilanciare. Struttura di più il fare, crea sistemi, costruisci routine sostenibili. E continua a lavorare sull’essere, perché senza radicamento interiore ogni azione diventa frenetica e vuota.

Sicurezza prima dei salti nel vuoto

Creare spazi e tempi che donino sicurezza è più saggio che lanciarsi in salti nel vuoto guidati dall’entusiasmo momentaneo. Non devi lasciare tutto per inseguire i tuoi sogni. Puoi costruire ponti, creare transizioni, testare le acque. La prudenza non è mancanza di coraggio: è intelligenza strategica.

Gratitudine per le piccole cose

Godere delle piccole cose e lavorare sulla gratitudine quotidiana non è un cliché: è un’ancora di salvezza. In un mondo che ci spinge sempre a volere di più, a fare di più, a essere di più, fermarsi a riconoscere ciò che già c’è è un atto rivoluzionario.

Puntare su di sé, non sul presente

Non orientarti pensando solo all’oggi, ai mestieri di oggi, alle cose che ora sono attuali. Il futuro va veloce e le professioni si trasformano. È meglio puntare su di te – su chi sei, cosa ami, cosa puoi imparare, come puoi crescere – piuttosto che rincorrere trend effimeri.

Obiettivi concreti radicati nei valori

Fissa obiettivi concreti che partano dai tuoi valori e dalla tua direzione. Non obiettivi presi in prestito da altri, non traguardi imposti dall’esterno. Ma obiettivi tuoi, allineati con chi sei e dove vuoi andare. Piccoli, misurabili, raggiungibili. Uno alla volta.

Piccole cause, non il mondo intero

Scegli piccole cause concrete invece di voler cambiare tutto il mondo. Non devi salvare l’umanità per avere una vita significativa. Puoi fare la differenza nel tuo piccolo: nella tua comunità, nel tuo quartiere, nella vita delle persone che incontri. Il cambiamento vero parte sempre dal micro, non dal macro.

Ascoltare la propria voce interiore, non aver paura

Imparare ad ascoltare la tua voce interiore, con strumenti diversi, intuitivi e creativi senza paura di perdere razionalità o controllo può aiutarti profondamente a creare la tua strada, a gestire le tue emozioni e conoscere i tuoi desideri, quelli importanti e veri.

La scienza conferma: vivere con scopo cambia la vita

Non è solo filosofia o crescita personale. La ricerca scientifica conferma che vivere con un senso di scopo ha effetti tangibili e misurabili sul benessere fisico e psicologico.

Secondo studi condotti dall’Università del Michigan e pubblicati su riviste scientifiche internazionali:

Le persone che vivono con un senso di scopo:

  • Vivono più a lungo – Uno studio longitudinale MIDUS ha dimostrato che avere uno scopo nella vita riduce significativamente il rischio di mortalità nell’arco di 14 anni, indipendentemente dall’età o dalle condizioni di partenza
  • Hanno meno depressione e ansia – Uno scopo di vita forte è associato a livelli significativamente più bassi di disturbi psicologici
  • Sperimentano meno stress – Una meta-analisi ha rilevato che le persone con maggiore senso di scopo sperimentano livelli di stress molto più bassi
  • Sono più resilienti – Chi ha uno scopo mostra maggiore capacità di recupero dopo eventi negativi e traumi
  • Hanno comportamenti più sani – Maggiore attività fisica, sonno migliore, ridotto abuso di sostanze, maggior utilizzo di servizi di prevenzione sanitaria
  • Hanno migliori funzioni biologiche – Ridotto carico allostatico, migliori marker di salute cardiovascolare, minor infiammazione sistemica

Un dato particolarmente significativo: in uno studio pubblicato sul Journal of the American Medical Association, i ricercatori hanno scoperto che avere uno scopo nella vita può essere un predittore di longevità più potente di molti altri fattori di salute tradizionali.

In altre parole, dare senso alla propria vita non è solo una questione di benessere emotivo: è una questione di salute fisica, di longevità, di qualità della vita in senso pieno.

Questo rende ancora più urgente e necessaria la ricerca interiore. Non è un lusso per chi ha tempo e risorse. È una priorità di salute pubblica. È ciò che può fare la differenza tra sopravvivere e prosperare, tra attraversare la vita e viverla davvero.

Non cercare il tuo Ikigai là fuori. È già dentro di te, tra le pieghe della tua storia, nei tuoi talenti nascosti, nelle piccole cose che ti fanno sentire vivo. Serve solo il coraggio di guardare, la pazienza di ascoltare, e la determinazione di costruire, passo dopo passo, una vita che sia veramente tua.

Il viaggio inizia sempre da un punto: la consapevolezza di dove sei ora. E per questo, ogni strumento che ti aiuta a conoscerti meglio è un dono prezioso.

Di fronte ai numeri che mostrano una crisi globale di significato, di fronte alla ricerca scientifica che dimostra quanto vivere con scopo sia vitale per la salute, di fronte alla tua stessa esperienza di disconnessione o insoddisfazione…

La domanda non è più "dovrei lavorare sul mio Ikigai?" ma "quando inizio?"

“La vita si restringe o si espande in proporzione al proprio coraggio.” – Anaïs Nin

E tu vuoi lavorare sui tuoi talenti e la tua missione?

IL PERCORSO “IKIGAI AURA: CREA LA TUA STRADA”

Fai il primo passo scegliendo “Ikigai Aura: Crea la tua strada”: il percorso viaggio dell’eroe che ti accompagna a trovare la tua strada, valorizzare i tuoi talenti e chiarire la tua direzione con obiettivi pratici e concreti.

Ogni volta che ti senti persa e non sai come agire, senti di aver perso la bussola, probabilmente hai bisogno di fare il punto dentro di te e chiederti:
❓ Quello che faccio mi piace ancora? Mi rappresenta?
❓ Io cosa voglio veramente?
❓ Sto sfruttando davvero i miei talenti?
❓ Sento un senso di scopo che mi conduce e mi anima?
❓ Sono allineata ai miei valori nei miei progetti di vita?
❓ Sono felice?

E molte altre domande e riflessioni che non ci prendiamo il tempo di farci, pensiamo che sia superfluo e invece chiarire dentro di te dove stai andando e riallinearti a chi sei oggi e a quello che vuoi è la chiave per creare una vita felice.

Mi piace chiamare Ikigai Aura, un percorso “viaggio dell’eroe”, perché parti all’avventura alla scoperta di te e di quello che ti fa vibrare, lavori sui blocchi e sulle convinzioni che non ti permettono di spiccare il volo ma soprattutto sblocchi le tue potenzialità e le metti a servizio di uno scopo che ti fa “rinascere” creando nuovi progetti e scenari di vita più adatti a chi sei oggi.
Un’esplorazione dove non sei mai sola perché ci sono io a condurti e a facilitarti il lavoro di scoperta e di evoluzione con tutti i miei metodi e strumenti collaudati nel tempo.
Chiarire la tua direzione e la tua strada e conoscerti profondamente ti aiuta in ogni passaggio della vita e può portarti a fare nuove scelte di formazione, di lavoro e di interessi.

Scegli Ikigai Aura per iniziare il viaggio di scoperta delle tue potenzialità.

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