Il Talento è solo l’inizio: Come grinta e motivazione trasformano il potenziale

Il Talento è solo l’inizio: Come grinta e motivazione trasformano il potenziale

Nel mondo della crescita personale e dello sviluppo del potenziale, uno dei temi più affascinanti e discussi è quello del talento naturale. Il concetto di talento innato è spesso idealizzato e percepito come la chiave principale del successo. Tuttavia, Angela Duckworth, nel suo lavoro fondamentale “Grinta. Il potere della passione e della perseveranza“, sostiene che il talento è solo una condizione necessaria, ma non sufficiente per il successo. In realtà, il vero determinante del successo risiede nella grinta: una combinazione di passione e perseveranza che consente di tradurre le potenzialità latenti in risultati tangibili e duraturi. Questo articolo esplorerà il ruolo centrale della grinta nello sviluppo delle capacità personali e come, nel mio lavoro di talent coach, aiuto gli individui a identificare il loro “perché” profondo, il loro Ikigai, per stimolare un impegno significativo.

Il mito del talento naturale

Quando parliamo di talento, spesso immaginiamo qualcosa di innato, una qualità speciale che rende una persona straordinaria in un campo specifico. Questo tipo di narrativa è molto comune, soprattutto in ambiti come lo sport, dove si pensa che chi riesce a eccellere abbia ricevuto una sorta di “dono” naturale. Ma la storia del talento è più complessa di così. In realtà, il talento è solo l’inizio: è una potenzialità che ha bisogno di essere sviluppata, modellata e nutrita attraverso l’impegno costante.

Nel libro “Grinta“, Angela Duckworth esplora proprio questa dinamica. Parla di atleti, artisti e scienziati che, pur avendo un talento innato, non avrebbero mai raggiunto il successo senza la forza di volontà, la perseveranza, la passione e l’impegno costante. Duckworth chiama questa combinazione di passione e perseveranza “grinta” — una caratteristica che spesso risulta più determinante per il successo rispetto al talento stesso.

La Potenza del Concetto “Lo Sforzo Conta Doppio”

Uno degli aspetti fondamentali del lavoro di Duckworth è il concetto che “lo sforzo conta doppio” nel processo di realizzazione personale. Ella propone una formula che, sebbene semplice, è profondamente significativa:

Talento x Sforzo = Abilità

Abilità x Sforzo = Successo

Questa formula implica che il talento contribuisce solo a livello iniziale per trasformare una potenzialità in abilità; tuttavia, è lo sforzo ripetuto e costante che permette a quell’abilità di evolvere in vero e proprio successo. Persone che possiedono un talento naturale, ma che non si impegnano nel coltivarlo, spesso falliscono nel raggiungere il loro pieno potenziale. Al contrario, individui con meno talento iniziale ma con un forte spirito di perseveranza sono spesso in grado di superare anche coloro che partono con vantaggi significativi.

La differenza tra talento fisico e cognitivo

“La definizione di genio non è essere in grado di fare grandi cose senza sforzo. Piuttosto, se definiamo il genio come lavorare incessantemente verso l’eccellenza, con ogni fibra del proprio essere, allora, di fatto, mio padre è un genio, io sono un genio, e, se lo vuoi, anche tu lo sei.”

Il libro di Duckworth tende a concentrarsi sui talenti fisici, come quelli degli sportivi o degli artisti. Ma quando si parla di talent coaching, entriamo in un territorio diverso: quello dei talenti cognitivi. Nel mio lavoro, utilizzo i talenti del test CliftonStrengths, uno strumento che identifica i 34 temi di talento principali di una persona. Questi talenti rappresentano caratteristiche cognitive e metaprogrammi che influenzano il nostro modo di pensare e agire. Per chi fosse interessato ad approfondire questi temi, ho creato un ebook gratuito che offre un riassunto dei 34 talenti principali. Questi talenti cognitivi rappresentano il modo in cui percepiamo il mondo,  quali strategie utilizziamo naturalmente e quali attitudini ci appartengono. Ad esempio, i temi di CliftonStrengths includono talenti come la comunicazione, il pensiero strategico, l’empatia e la capacità di influenzare gli altri.

Ad esempio, alcune persone hanno una naturale attitudine a vedere il lato positivo delle situazioni, mentre altre eccellono nel pensiero analitico o creativo. Questi sono talenti cognitivi che possono fare una grande differenza nel modo in cui una persona affronta la vita e il lavoro. Tuttavia, esattamente come i talenti fisici, anche questi richiedono un lavoro continuo per essere sviluppati. Non basta identificare la propria predisposizione: bisogna lavorare su di essa, nutrirla e usarla nel modo più efficace possibile. Inoltre, è fondamentale bilanciare i talenti e comprendere come utilizzarli affinché potenzino il nostro benessere e ci aiutino a raggiungere i nostri obiettivi.

La grinta come catalizzatore del talento

La grinta, come descritta da Duckworth, è il catalizzatore che permette al talento di trasformarsi in successo. La grinta è quella forza interiore che ci fa rialzare dopo un fallimento, che ci spinge a continuare a provare anche quando le cose si fanno difficili. È il ponte tra il potenziale e il risultato.

Molti dei miei clienti iniziano il loro percorso di talent coaching con la convinzione che scoprire il proprio talento sia la chiave per una vita di successo. E in parte è vero: comprendere le proprie attitudini naturali è un passo fondamentale. Ma il vero lavoro inizia dopo. Una volta individuati i talenti, bisogna sviluppare la capacità di rimanere motivati e impegnati, giorno dopo giorno, anche quando i progressi sembrano lenti o quando le circostanze diventano sfavorevoli.

Il mindset dinamico e la crescita del talento

“Molti di noi, sembra, abbandonano troppo presto e troppo spesso ciò che iniziano. Più dell’impegno che una persona determinata mette in un solo giorno, ciò che conta è che si svegli il giorno successivo, e quello dopo ancora, pronta a continuare.”

Un altro concetto chiave che si collega al discorso sulla grinta è quello del mindset dinamico (growth mindset), sviluppato da Carol Dweck. Il mindset dinamico è l’idea che le nostre capacità non siano statiche, ma possano crescere e migliorare attraverso l’impegno e l’apprendimento continuo. Al contrario, un mindset statico (“fixed mindset”) è la convinzione che le nostre abilità siano immutabili e che il talento sia qualcosa di fisso, che non si può sviluppare o cambiare.

Quando una persona con mindset dinamico scopre un proprio talento, non si ferma alla soddisfazione di averlo identificato. Al contrario, vede quel talento come una base su cui costruire, un punto di partenza per migliorare sempre di più. Questo approccio è fondamentale nel talent coaching: aiuto le persone a identificare le loro attitudini naturali, ma soprattutto a capire che possono allenarle, proprio come farebbero con un muscolo.

Come allenare il talento

Allenare il proprio talento richiede un mix di grinta, pratica deliberata e un atteggiamento positivo verso il fallimento. La pratica deliberata è un altro elemento fondamentale che Angela Duckworth sottolinea nel suo libro: non si tratta solo di fare esperienza, ma di praticare in maniera consapevole, con l’obiettivo di migliorare ogni volta. Questo tipo di pratica richiede concentrazione, fatica e la capacità di accettare il feedback.

E’ interessante notare che le ricerche della Duckworth riportano anche che il concetto di flusso va di pari passo con la grinta. Le persone più grintose sembrano essere quelle che hanno maggiori esperienze di flusso, in momenti differenti ma questo dimostra che la pratica deliberata non diminuisce la possibilità di vivere intensi momenti di flow.

Nel mio lavoro di talent coach, incoraggio sempre le persone a vedere gli errori come opportunità di crescita. Il fallimento non è la fine del percorso, ma una tappa necessaria per migliorare e perfezionarsi. Questo è un altro aspetto in cui la grinta entra in gioco: la capacità di non arrendersi di fronte agli ostacoli, ma di usarli come trampolini per fare un salto in avanti.

Nel libro viene anche affrontato il tema dell’identità e della cultura e di quanto avere un ambiente predisposto alla crescita e alla visione grintosa sia determinante, a partire dalla famiglia e dall’educazione genitoriale.

La grinta potete coltivarla: ci sono due modi. Da “dentro a fuori”: coltivare i propri interessi, prendere l’abitudine di alzare ogni giorno l’asticella, collegare il proprio lavoro a qualche scopo che lo travalica. Imparare infine a sperare, quando tutto sembra perduto.

La grinta si può anche coltivare dall’esterno. Genitori, allenatori, insegnanti, consiglieri, superiori, amici: per sviluppare un atteggiamento grintoso, l’influenza degli altri è decisiva.

L’importanza della motivazione intrinseca

Un’altra chiave per sviluppare la grinta è trovare la motivazione giusta. Angela Duckworth parla di motivazione intrinseca, quella che deriva dal piacere di fare qualcosa per se stessi, per la soddisfazione personale, piuttosto che per un premio esterno. La motivazione intrinseca è cruciale per sviluppare e mantenere la grinta nel tempo. Quando ci sentiamo appassionati di ciò che facciamo, quando lo vediamo come qualcosa di significativo, è più facile trovare la forza di andare avanti anche quando le sfide si fanno difficili.

Per questo motivo, uno degli aspetti centrali del mio lavoro e delle mie ricerche è sul tema dell’Ikigai. Credo profondamente che lo scopo sia fondamentale per l’evoluzione delle persone e per motivarle a impegnarsi con passione. Aiuto le persone a trovare il “perché” dietro ai loro talenti, perché comprendere il proprio scopo è ciò che dà significato alla vita e alimenta la passione per ciò che si fa. Perché è importante per te sviluppare questa attitudine? Che impatto può avere nella tua vita? Collegare il proprio talento a uno scopo più grande può fare una grande differenza nella capacità di perseverare e nel sentirsi parte di qualcosa di significativo.

Talento e grinta, una sinergia vincente

Il talento naturale è un dono prezioso, ma senza l’impegno, la grinta e la motivazione, rimane solo un potenziale inespresso. La chiave del successo sta nella capacità di lavorare su se stessi, di perseverare, di allenare il proprio talento giorno dopo giorno. Il mindset dinamico ci insegna che nulla è fissato: possiamo crescere, imparare e migliorare continuamente.

Come talent coach, il mio obiettivo è aiutare le persone a scoprire le loro attitudini naturali e a sfruttarle al massimo, ma anche a sviluppare quella grinta necessaria per affrontare le sfide, per trasformare un talento in una vera e propria capacità. La strada del successo è fatta di piccoli passi, di fallimenti superati e di obiettivi raggiunti con determinazione. E, soprattutto, è una strada che ognuno di noi può percorrere, a patto di volerci credere e di essere disposto a impegnarsi ogni giorno.

Consiglio questo libro a tutti, in questo articolo ho affrontato i temi principali del libro ma è davvero riduttivo perché ci sono moltissimi spunti di riflessione. Ho trovato ispirazioni e temi su cui studio da tanto tempo e integrare tutte le visioni rispetto allo sviluppo del potenziale umano mi affascina sempre molto.

Voglio fare un’ultima riflessione sul libro. A tratti questo testo mi ha “disturbata” ma anche stimolata intellettualmente, se devo fare una critica al tema penso che in questo libro la visione del talento sia molto “americana”. L’autrice inserisce molti esempi estremi di disciplina e determinazione come la scuola di West Point. Come visto in altri testi come in quello di Giulio Xhaet: “Da grande” emerge la competitività tipica della società americana che dà molto valore al successo inteso come raggiungimento di obiettivi sfidanti, premi, riconoscimenti in contrasto ad esempio al tema del coltivare la propria felicità seguendo le proprie passioni, senza il pressing estremo dell’emergere come eccellenza.

Nel capitolo conclusivo la Duckworth pone questa domanda: “Aumentando la grinta e il successo, c’è il rischio che crolli la felicità’?”
Dalle sue ricerche emerge che all’aumentare della grinta anche il benessere emotivo e lo sviluppo di emozioni positive aumentino. Probabilmente questi risultati sono legati anche al fatto che le persone grintose spesso hanno uno scopo e sentono una missione forte e questo gli permette di sviluppare una sana vita emotiva perché sono molto impegnati in modo positivo.
A mio parere occorre un bilanciamento tra il concetto di successo e quello di felicità, che può essere fatto di piccoli ingredienti e scelte di vita atipiche rispetto al conformismo sociale. Queste mie riflessioni non vogliono invalidare le preziose teorie di questo libro ma solo porre interrogativi su cui ragionare e da condividere.

Se vuoi iniziare a ragionare sul tema del talento dal punto di vista della grinta, prova a chiederti: cosa ti appassiona davvero? In che modo puoi allenare queste attitudini e portarle al livello successivo?

Ti aspetto nei commenti o sui social per parlarne insieme!

“”Non sono le nostre capacità che mostrano chi siamo davvero, ma le nostre scelte.” – J.K. Rowling

E tu vuoi lavorare sui tuoi talenti e la tua missione?

IL PERCORSO “IKIGAI AURA: CREA LA TUA STRADA”

Fai il primo passo scegliendo “Ikigai Aura: Crea la tua strada”: il percorso viaggio dell’eroe che ti accompagna a trovare la tua strada, valorizzare i tuoi talenti e chiarire la tua direzione con obiettivi pratici e concreti.

Ogni volta che ti senti persa e non sai come agire, senti di aver perso la bussola, probabilmente hai bisogno di fare il punto dentro di te e chiederti:
❓ Quello che faccio mi piace ancora? Mi rappresenta?
❓ Io cosa voglio veramente?
❓ Sto sfruttando davvero i miei talenti?
❓ Sento un senso di scopo che mi conduce e mi anima?
❓ Sono allineata ai miei valori nei miei progetti di vita?
❓ Sono felice?

E molte altre domande e riflessioni che non ci prendiamo il tempo di farci, pensiamo che sia superfluo e invece chiarire dentro di te dove stai andando e riallinearti a chi sei oggi e a quello che vuoi è la chiave per creare una vita felice.

Mi piace chiamare Ikigai Aura, un percorso “viaggio dell’eroe”, perché parti all’avventura alla scoperta di te e di quello che ti fa vibrare, lavori sui blocchi e sulle convinzioni che non ti permettono di spiccare il volo ma soprattutto sblocchi le tue potenzialità e le metti a servizio di uno scopo che ti fa “rinascere” creando nuovi progetti e scenari di vita più adatti a chi sei oggi.
Un’esplorazione dove non sei mai sola perché ci sono io a condurti e a facilitarti il lavoro di scoperta e di evoluzione con tutti i miei metodi e strumenti collaudati nel tempo.
Chiarire la tua direzione e la tua strada e conoscerti profondamente ti aiuta in ogni passaggio della vita e può portarti a fare nuove scelte di formazione, di lavoro e di interessi.

Scegli Ikigai Aura per iniziare il viaggio di scoperta delle tue potenzialità.

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